MILAN: LA RICOSTRUZIONE DI UNA STAGIONE FALLIMENTARE
- SCADUTO ANTONIO
- 3 mar
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Fuori dalla corsa scudetto da mesi, eliminato in modo clamoroso dai playoff di Champions League contro il Feyenoord e ora relegato al nono posto in classifica, con pochissime speranze di centrare la qualificazione alla massima competizione europea per la prossima stagione. Una situazione drammatica, che getta una lunga ombra su quella che doveva essere la stagione del rilancio del Milan, dopo l’entusiasmo iniziale alimentato dalla vittoria della Supercoppa Italiana. La realtà, però, è che la stagione 2024-2025 dei rossoneri si è trasformata in un clamoroso fallimento, con immagini e situazioni che raccontano di un caos totale, dentro e fuori dal campo. Già dall’inizio, la gestione della panchina è stata un tema delicato. La scelta del successore di Stefano Pioli si è rivelata più un problema che una soluzione. In un clima di incertezze, i tifosi sognano un ritorno di Antonio Conte, che si era detto disponibile a prendere in mano la squadra, ma alla fine sceglierà il Napoli. In alternativa, la dirigenza rossonera opta per Julen Lopetegui, ma la sua possibile firma viene bloccata, principalmente a causa delle proteste della curva, che non vedeva di buon occhio il tecnico spagnolo. La decisione finale ricade su Paulo Fonseca, un altro allenatore portoghese. Presentato con grande enfasi, addirittura da Zlatan Ibrahimovic, che si fa garante della sua scelta, la sua nomina sembrava essere la risposta alle difficoltà, ma ben presto la situazione prende una piega inaspettata. Fonseca non riesce a imporsi in spogliatoio, e tra i giocatori la tensione cresce. Due in particolare, Rafael Leao e Theo Hernandez, entrano spesso nel mirino dell'allenatore, creando non pochi grattacapi. In una delle partite più emblematiche della stagione, quella contro la Roma il 31 agosto all'Olimpico, i due vengono esclusi dalla formazione titolare dopo la debacle contro il Parma. Quando entrano in campo nel secondo tempo, la loro reazione è una chiara manifestazione di disappunto: durante il "cooling break", un'interruzione per il caldo, i due si isolano completamente dal resto della squadra, restando dall'altra parte del campo, mentre i loro compagni sono riuniti a parlare. La scena lascia tutti di stucco e dimostra la crescente frattura tra l’allenatore e i suoi giocatori più rappresentativi. La situazione non migliora. A Firenze, il Milan è protagonista di un episodio che evidenzia la totale confusione che regna nella squadra. I rossoneri ricevono due calci di rigore, ma in entrambi i casi non è il designato Pulisic a calciarli. Nel primo, Morata prende il pallone da solo, allontanando i compagni e finendo per fallire il tiro. Nel secondo, è Tomori a prendere l'iniziativa e passare il pallone ad Abraham. La reazione di Fonseca in conferenza stampa è furiosa: “Sono arrabbiato, il rigorista è Pulisic, non si può fare quello che si vuole…” Una dimostrazione ulteriore della confusione che regna nello spogliatoio. Le difficoltà culminano il 30 dicembre, quando, dopo una cocente sconfitta interna contro la Roma, la società decide di esonerare Fonseca. La modalità di esonero, però, è altrettanto controversa: l’allenatore viene lasciato solo in conferenza stampa, come se nulla fosse, e la decisione viene comunicata a Fonseca soltanto a mezzanotte, in privato, senza un comunicato ufficiale da parte del club. Sarà lo stesso Fonseca, uscendo dallo stadio in macchina, a rivelare la notizia ai cronisti. Un addio solitario, che segna la fine di una breve e turbolenta esperienza.
Nel caos più totale, arriva Sergio Conceição. Il nuovo allenatore parte subito con il botto: in Arabia Saudita, a Riad, vince la Supercoppa Italiana, sconfiggendo prima la Juventus e poi l'Inter, in una doppia impresa che riaccende temporaneamente le speranze dei tifosi. Il video del suo sigaro celebrativo e del suo ballo di vittoria diventa virale, alimentando per un momento l’illusione che il Milan potesse finalmente cambiare marcia. Purtroppo, però, anche l’entusiasmo iniziale svanisce rapidamente. Le difficoltà non tardano a presentarsi, e le tensioni nello spogliatoio sono palpabili. Una delle scene più clamorose si verifica dopo la vittoria contro il Parma, quando, al fischio finale, Conceição ha un acceso scontro con il capitano Davide Calabria. Il tecnico, furioso, viene fermato dai membri della panchina mentre cerca di avvicinarsi al giocatore per uno scontro fisico. Un episodio che dimostra quanto la situazione stia sfuggendo di mano. Sul campo, il Milan continua a vivere un periodo nero. Dopo l'eliminazione dai playoff di Champions League contro il Feyenoord, la squadra non riesce a rialzarsi. Le difficoltà in Europa non sono un caso isolato: la squadra rossonera ha chiuso la fase a gironi con una sconfitta contro la Dinamo Zagabria, per poi subire un'altra debacle all’andata contro il Feyenoord, con l'espulsione per simulazione di Theo Hernandez che è diventata un simbolo del fallimento. In campionato, il Milan vive il suo momento peggiore. Tre sconfitte consecutive contro Torino, Bologna e Lazio spingono i rossoneri al nono posto in classifica. La qualificazione per la Champions League, ormai, sembra un miraggio lontano, e la pazienza dei tifosi si esaurisce. Inizia a farsi sentire il coro di chi chiede la testa di Conceição, chiedendosi se il ciclo del portoghese sia già arrivato al capolinea.
La stagione del Milan 2024-2025 è destinata a entrare nella storia come uno dei più clamorosi fallimenti del club. La confusione a livello dirigenziale, le scelte discutibili in panchina, i problemi di spogliatoio e un rendimento sul campo che non ha mai decollato, rendono questa annata un incubo da cui la squadra fatica a svegliarsi. La domanda che ora si pongono tifosi e addetti ai lavori è semplice: come e quando il Milan riuscirà a risollevarsi da questo caos? Per ora, la risposta sembra lontana.
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