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Tudor torna alla Juventus: un nuovo capitolo per il croato tra passato, esperienza e convinzioni tattiche

  • Immagine del redattore: SCADUTO ANTONIO
    SCADUTO ANTONIO
  • 23 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Igor Tudor è il nuovo allenatore della Juventus, un ritorno che segna il coronamento di un percorso ricco di esperienze sia da calciatore che da allenatore. A Torino, il croato ha già avuto un ruolo importante, prima come giocatore e poi come vice di Andrea Pirlo, e ora si prepara a guidare la squadra in una nuova fase della sua carriera. L’accordo tra Tudor e la Juventus è stato formalizzato con un contratto fino al termine della stagione, siglato nel pomeriggio insieme all’annuncio dell’esonero di Thiago Motta. Un ritorno che arriva dopo quattro anni dal suo secondo addio alla Vecchia Signora, e che ci fa riflettere sulle sue esperienze passate e sullo stile di gioco che Tudor porterà con sé a Torino. A 47 anni (li compirà a metà aprile), Tudor ha già accumulato una notevole esperienza su diversi fronti. Ha allenato in vari campionati europei, sia in Croazia che in Italia, la sua "seconda patria", conquistandosi una solida reputazione. La sua ultima esperienza risale al 2024, quando ha preso in mano la panchina della Lazio per sostituire Maurizio Sarri. Tuttavia, il suo rapporto con la società romana si è interrotto nell’estate dello stesso anno, in un clima di polemiche. Ma il percorso di Tudor in panchina è iniziato ben prima di questa parentesi: nel 2009, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Tudor si è unito allo staff tecnico dell’Hajduk Spalato, prima come collaboratore e successivamente come allenatore delle giovanili, per poi affermarsi come allenatore capo della squadra nel 2013. La sua carriera lo ha portato anche all’estero, dove ha allenato in Grecia (PAOK) e Turchia (Karabukspor, Galatasaray), ma senza riscontrare grandi successi. È poi tornato in Italia, dove ha guidato l’Udinese, riuscendo a mantenere la squadra in Serie A in due occasioni, ma venendo esonerato nel 2019. Dopo un altro breve periodo all’Hajduk, Tudor è approdato alla Juventus come vice di Andrea Pirlo (2020-2021), per poi proseguire al Verona, dove ha ottenuto una salvezza tranquilla. La sua esperienza al Marsiglia è stata breve e controversa, a causa della tensione con i tifosi, mentre alla Lazio non è riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissati. Tudor ha un modulo preferito: il 3-4-2-1, che è stato al centro del suo successo a Verona e che potrebbe rappresentare la chiave per la nuova Juventus. In questo schema, la squadra si dispone con tre difensori, quattro centrocampisti e due trequartisti dietro un centravanti. Un sistema che Tudor ha già implementato con successo alla Lazio, quando ha preso una squadra abituata al 4-3-3 di Sarri e l’ha trasformata, adattandola al suo 3-4-2-1, con risultati positivi prima della fine della stagione. Con questo modulo, Tudor potrebbe portare una ventata di freschezza alla Juventus, soprattutto dopo la gestione tattica di Thiago Motta, che ha visto un utilizzo prevalente della difesa a quattro. Se Tudor adotterà il suo sistema preferito, ci aspettiamo una squadra più solida in difesa, ma anche più dinamica in attacco. Il suo palmarès come allenatore è ancora abbastanza scarno, con un’unica vittoria significativa: la Coppa di Croazia conquistata nel 2013 con l'Hajduk, che ha battuto la Lokomotiva Zagabria in finale. La maggior parte delle squadre allenate da Tudor non era abituata a competere per le posizioni di vertice, come il Verona o il Karabukspor, mentre alla Lazio e al Marsiglia il tempo a disposizione è stato limitato, e i risultati non sono stati quelli sperati. Il discorso cambia quando si parla di Tudor come calciatore: arrivato alla Juventus nel 1998, ha vinto due campionati e due Supercoppe Italiane, oltre allo Scudetto 2004/2005, che però fu successivamente revocato a causa dello scandalo Calciopoli. Con l'arrivo di Igor Tudor, la Juventus si prepara ad affrontare un nuovo capitolo della sua stagione. La sua esperienza internazionale e le sue convinzioni tattiche potrebbero essere la chiave per ridare smalto a una squadra che ha bisogno di un cambio di marcia. Il tempo dirà se questa nuova avventura sarà quella giusta per Tudor e per la Vecchia Signora.

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