top of page

Tonali: «Potevo andare all’Inter. Poi la chiamata di Maldini ha cambiato tutto. La squalifica? Ero staccato da tutti»

  • Immagine del redattore: SCADUTO ANTONIO
    SCADUTO ANTONIO
  • 26 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

Sandro Tonali, centrocampista del Newcastle, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica, dove ha parlato della sua vita post squalifica.


Queste le sue parole: “La squalifica? Nei primi due mesi ero staccato da tutti, poi rientrando nella vita, allenandomi tutti i giorni senza avere la partita, ho capito che pagavo per quello che avevo fatto”.


L’incontro più emozionante? “A Newcastle, in una fabbrica che produce coperture per i tubi del gas nell’oceano. Ci sono andato perché in Inghilterra il gioco d’azzardo è molto diffuso. C’è stato chi mi ha detto, a diversi mesi dalla squalifica: “Ho smesso di scommettere per quello che è successo a te”. Erano ludopatici da anni. Un italiano mi ha raccontato che un dipendente guadagna 2000 sterline al mese, ma a volte ha bisogno di fare gli straordinari per mantenere la famiglia: butta troppi soldi nel gioco”.


Ripensa spesso al passato? “Mi è capitato di pensare a quando potevo andare all’Inter. Non l’ho mai accettato: non perché non sia una squadra forte, ma non mi reputavo felice al 100%. Ogni giorno se ne parlava. Sentivo il mio procuratore e i dubbi erano grandi. La montagna che non volevo scavalcare. La chiamata di Paolo Maldini ha cambiato tutto, mi ha fatto felice e ho detto: “O vado al Milan o resto al Brescia”. Me l’ha trasmesso mio papà, questo legame col Milan. Facevo colazione con la tazza rossonera di Gattuso e quando si è rotta ho costretto mia mamma a sistemarla pezzettino per pezzettino. Quando il trasferimento si è concretizzato, ho chiesto a Rino il permesso di indossare la sua n° 8”.


Chi è Tonali nella sua seconda vita? “Uno che riesce a parlare con tutti: con chi ha bisogno di aiuto e con chi non ne ha. Una persona più disponibile e generosa. Non più solo dentro il campo”.

Comments


bottom of page