Tonali: «Pioli era come un padre, capace di gestire e motivare ogni giocatore. L'Inter di oggi mi ricorda il suo Milan»
- SCADUTO ANTONIO
- 31 mar
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Sandro Tonali, centrocampista del Newcastle, ha raccontato il suo passato e ha parlato della sua attuale esperienza in un'intervista a *Cronache di Spogliatoio*. Tra i temi trattati, ha paragonato l'Inter di oggi al Milan di Pioli, mettendo in luce alcuni aspetti che lo hanno colpito.
“L’Inter di adesso mi ricorda il mio Milan di Pioli. Il Mister oltre a essere bravo in campo, è sempre stato molto abile a creare il gruppo: lo ha costruito lui. Quando trovi dei calciatori che non giocano mai, ma che amano venire al campo e che esultano in panchina per un gol del 2-0 pur sapendo di non entrare, non è scontato.”
Un paragone, quello tra il Milan dell’ex allenatore rossonero e l'Inter di Simone Inzaghi, che non arriva per caso. Tonali ha spiegato perché vede delle somiglianze tra le due squadre: “Perché è bella da vedere, ci sono giocatori come Frattesi, che non gioca molto, ma quando è in campo ‘fa i buchi’ perché lascia il fuoco dietro di sé. Il nostro gruppo era così. Non c’è mai stato un problema. E se succedeva qualcosa o c’era un muso lungo, il mister risolveva tutto immediatamente. Pioli era bravo a gestire e far divertire tutti.”
L'ex Milan ha poi condiviso un esempio concreto di come Pioli riuscisse a tenere unito il gruppo, anche nelle situazioni più difficili: “Il Rebic di turno era felice: con la Juventus è entrato e ha segnato perché era spensierato. Anche dopo le sconfitte per 5-2 contro il Sassuolo o per 4-0 contro la Lazio. Pioli, non so come, è stato bravo a coccolare tutti i calciatori senza far rompere il gruppo. Ti chiedeva molto in campo, ma allo stesso tempo ti domandava se avessi problemi o se a casa andasse tutto bene. Era un padre.”
Tonali ha ricordato anche un momento speciale, legato al suo gol contro la Lazio: “Al mio gol contro la Lazio, si è strappato esultando. Un po’ sarà stato per la foga del momento, un po’ per l’età.”
Infine, il centrocampista ha raccontato un episodio che lo ha visto protagonista e che dimostra il rigore del tecnico: “Una volta mi lascio fuori perché avevo saltato sia la colazione che la riunione. Feci un ritardo di 40 minuti, ma la sveglia la mattina è un mio problema… Lo avrò sempre.”
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