Thiago Motta sta allenando male la Juventus: ecco perchè
- SCADUTO ANTONIO
- 20 feb
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L’avventura di Thiago Motta alla Juventus, dopo mesi di alti e bassi, ha portato la squadra a una fase di stallo che ha messo in evidenza una serie di problematiche tattiche e gestionali che vanno ben oltre la sconfitta contro il PSV Eindhoven. La prestazione della squadra in Europa, culminata con l’eliminazione, non è altro che la punta dell’iceberg di una stagione finora altalenante, segnata da errori evidenti che vanno analizzati nel dettaglio. Il primo e forse più grave problema che emerge sotto la guida di Motta è la staticità del gioco della Juventus. La squadra, nonostante il talento a disposizione, fatica a trovare fluidità nel palleggio, e il movimento senza palla è spesso assente. L'idea di gioco proposta da Motta dovrebbe essere quella di un calcio più dinamico e verticale, ma la realtà è che i bianconeri sembrano troppo prevedibili, incapaci di variare il ritmo e di sfondare le difese avversarie. Soprattutto in fase di costruzione, la Juventus manca di imprevedibilità. Le manovre offensive sono lente e meccaniche, senza alcun tentativo serio di superare il pressing avversario. Nonostante alcuni giocatori offensivi abbiano capacità tecniche notevoli, come Kolo Muani, questi finiscono spesso per trovarsi isolati, senza il supporto necessario per poter incidere veramente. L'assenza di combinazioni rapide e di intesa tra gli uomini più creativi della squadra ha messo in evidenza una carenza di idee, che Motta non è riuscito a colmare. Motta, pur essendo un allenatore giovane e promettente, ha commesso più volte errori evidenti nelle scelte tattiche. Uno dei punti deboli della sua gestione è stato l'uso incoerente dei giocatori e la mancanza di una visione chiara in alcuni momenti cruciali. Per esempio, la gestione dei ruoli offensivi ha mostrato evidenti lacune. L'utilizzo di esterni come Nico Gonzalez e Yildiz in posizioni non ottimali ha tolto fluidità all’attacco, creando una squadra che non riusciva a sfruttare gli spazi e che perdeva facilmente l’intensità nelle fasi offensive. Altra scelta discutibile è stata quella di usare Cambiaso in ruoli difensivi e centrali, nonostante una sua maggiore utilità sulle fasce. In una partita complicata, Motta ha optato per il mediano, creando confusione nelle transizioni e compromettendo il bilanciamento della squadra. Cambiare il modulo e i ruoli in corsa, senza una necessità chiara, ha reso difficile per i giocatori adattarsi e imporsi in campo. Nonostante Motta abbia cercato di dare un’impronta difensiva alla sua Juventus, puntando su solidità e ordine, la squadra ha continuato a soffrire sotto la pressione avversaria. La gestione della partita è risultata spesso confusionaria, con i bianconeri incapaci di gestire i momenti critici. La difesa, pur avendo buoni interpreti, ha spesso ceduto sotto la costante intensità dei rivali, senza un’adeguata protezione a centrocampo e senza il supporto necessario in fase di ripartenza. In difesa, la Juventus ha alternato buone chiusure a momenti di disorganizzazione. La mancata comunicazione tra i difensori e i centrocampisti ha consentito agli avversari di penetrare facilmente nella metà campo bianconera. Inoltre, Motta non ha saputo adattare la squadra quando la situazione diventava complicata, e la squadra ha perso fiducia, lasciando troppa iniziativa agli avversari. Un altro punto critico del lavoro di Motta riguarda la gestione dei giovani talenti, come Kenan Yildiz. Nonostante il talento del giovane centrocampista, Motta sembra non aver trovato il giusto utilizzo per lui, relegandolo spesso a un ruolo defilato. Yildiz, infatti, potrebbe essere un'arma importante per la Juventus, ma l'allenatore sembra aver preferito impostare il gioco più sulla forza fisica e sul pressing piuttosto che sulla qualità e sulla creatività. L’incapacità di trovare un equilibrio tra esperienza e gioventù ha reso la squadra prevedibile e priva di soluzioni alternative. Il lavoro di Thiago Motta alla Juventus è finora stato segnato da una serie di scelte tattiche discutibili, una gestione dei giovani poco incisiva e una mancanza di fluidità nel gioco. La squadra sembra priva di un'identità chiara, incapace di rispondere alle difficoltà che ogni partita porta con sé. Sebbene Motta abbia cercato di portare un calcio più dinamico e aggressivo, la realtà è che la Juventus fatica a rispondere alle sfide europee e domestiche con la giusta intensità. In sostanza, la Juventus non è riuscita a sviluppare quel calcio fluido e propositivo che ci si aspettava da un allenatore come Motta, e questo sta pesando pesantemente sul rendimento della squadra. Se l'ex centrocampista italiano non riuscirà a trovare una soluzione per risolvere questi problemi, la sua permanenza sulla panchina della Juventus rischia di diventare sempre più precaria.



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