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Thiago Motta disastroso alla Juventus: il voto finale è 4

  • Immagine del redattore: SCADUTO ANTONIO
    SCADUTO ANTONIO
  • 23 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

La breve e tormentata esperienza di Thiago Motta sulla panchina della Juventus si conclude oggi con l’esonero. Un cammino segnato da un’incredibile serie di errori, sia tattici che motivazionali, che non solo non ha convinto i tifosi, ma ha anche lasciato la squadra nel caos più totale. In appena nove mesi, l’allenatore italo-brasiliano è riuscito a vanificare le aspettative su di lui, regalando alla Juventus una stagione caratterizzata da un gioco confuso e risultati ben al di sotto delle aspettative.

L’arrivo di Motta, dopo l'era Allegri, sembrava segnare una nuova fase per la Juventus, un cambio di filosofia e di approccio. L'idea di un gioco più offensivo, propositivo e moderno aveva entusiasmato una parte della tifoseria. Tuttavia, fin dai primi passi, è stato chiaro che la sua Juventus non riusciva mai a decollare. Il problema principale? Un'assenza totale di identità. Nonostante le sue parole e le sue promesse, la squadra non ha mai sviluppato un gioco coerente. Ogni partita sembrava un esperimento mal riuscito, con una squadra che oscillava tra moduli e approcci diversi, senza mai trovare una vera stabilità. Motta ha cercato di implementare un gioco basato sul possesso palla, ma l'esecuzione è stata disastrosa. La Juventus, che negli anni precedenti si era distinta per solidità difensiva e organizzazione, si è trasformata in un collettivo vulnerabile, incapace di costruire dal basso e di proporsi con continuità in fase offensiva. Il centrocampo, da sempre il cuore pulsante del gioco bianconero, è apparso disorganizzato e incapace di gestire i tempi della partita. Motta ha insistito con soluzioni tecniche che non hanno mai dato frutti, lasciando la squadra senza quella marcia in più che la Juventus ha sempre avuto. In fase difensiva, poi, i problemi sono stati ancora più evidenti. La Juventus ha subito gol in maniera troppo semplice, con errori banali e disattenzioni che una squadra di questo calibro non può permettersi. L'approccio tattico di Motta ha compromesso l'equilibrio tra difesa e attacco, con il rischio costante di lasciare spazi enormi agli avversari, esponendo la squadra a un gioco troppo aperto e privo di un piano preciso. La fragilità difensiva è stata uno degli aspetti più critici, e Motta non è mai riuscito a trovare una soluzione convincente. L’aspetto psicologico, poi, è stato il colpo di grazia. La Juventus, storicamente una squadra mentalmente solida, è sembrata fragile e demotivata. Le partite importanti sono state un disastro: eliminazioni premature in Coppa Italia e Champions League, e una qualificazione per la prossima edizione di quest’ultima che appare più che mai incerta. I giocatori non sembravano mai coinvolti, il gioco non trasmetteva alcuna emozione, e la squadra sembrava smarrita, incapace di reagire nei momenti cruciali. I segnali di crisi erano evidenti da tempo, ma la panchina di Motta è rimasta salda fino a oggi, con il club che ha tentato invano di trovare un’inversione di rotta. La Juventus, una delle squadre più titolate al mondo, non può permettersi di fare esperimenti con un allenatore che non è riuscito nemmeno a dare un minimo di identità alla squadra. L'esonero era ormai inevitabile. Certo, Motta è giovane e ha potenzialità, ma la sua esperienza alla Juventus ha messo in luce la sua inadeguatezza per un progetto di alto livello. La gestione di un club come la Juventus richiede un allenatore che sappia mettere insieme tattica, motivazione e gestione dei momenti chiave, e Motta non è riuscito a fare nessuna di queste cose.


Voto finale: 4/10

Il suo lavoro alla Juventus non è stato che una lunga delusione. Errori tattici, una gestione fallimentare dei giocatori e una mancanza di reazione nelle sfide decisive hanno compromesso definitivamente il suo percorso. La Juventus merita molto di più, e Motta, purtroppo, non è riuscito a soddisfare le aspettative.

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