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Palladino, tra cambi discutibili e scelte azzardate. La Fiorentina ne paga il conto

  • Immagine del redattore: SCADUTO ANTONIO
    SCADUTO ANTONIO
  • 7 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

La Fiorentina continua a trovare difficoltà ad Atene, dove la squadra di Palladino ha subito una sconfitta per 3-2 contro il Panathinaikos. Nonostante il risultato, la qualificazione rimane del tutto aperta, con il ritorno che si giocherà giovedì prossimo al Franchi. Tuttavia, anche in questa partita si è confermata l’instabilità della squadra, capace di passare da un inizio disastroso, con due gol subiti in meno di venti minuti, a una reazione immediata che ha portato a due reti in meno di cinque minuti, per poi calare nel secondo tempo, che è stato praticamente inguardabile. La Fiorentina sembra non riuscire a trovare un equilibrio e a mantenere una continuità di gioco che le permetta di esprimere il suo potenziale. Sebbene sia stato riconosciuto il valore della reazione dopo il doppio svantaggio iniziale, l’impressione è che i miglioramenti nella costruzione del gioco siano ancora troppo lenti e frammentari. La fragilità difensiva, contro un avversario di buon livello ma non certo una corazzata, è un altro aspetto che necessita di interventi urgenti. Le scelte tattiche di Palladino, purtroppo, raramente hanno dato frutti positivi, sia per quanto riguarda gli undici titolari che per i giocatori subentrati durante la partita. Un altro tema caldo riguarda la scelta di Palladino di dare fiducia a Terracciano, portiere che non scendeva in campo da quasi tre mesi. La decisione si è rivelata azzardata, con l’ex portiere della Salernitana che ha commesso errori gravi che hanno contribuito in maniera significativa alla sconfitta. L’esperimento, che si pensava potesse risollevare le sorti della squadra, si è trasformato in un boomerang. Al ritorno, potrebbe esserci un cambio tra i pali, ma intanto la Fiorentina ha subito le conseguenze di una scelta che, a posteriori, appare rischiosa e non premiata. Il "coraggio" di Palladino, infatti, ha avuto un peso ben preciso nel determinare l’esito negativo della partita. Anche le sostituzioni non sono state all’altezza. Zaniolo, che doveva scontare una squalifica contro il Napoli, non è stato inserito, mentre Parisi ha giocato un ruolo inusuale, quasi da mezzala, senza riuscire a incidere sul gioco. Gudmundsson, entrato nella parte finale della gara, non ha praticamente toccato palla, mentre Cataldi ha provato a dare una scossa in mediana, ma la sua azione si è rivelata insufficiente. Nonostante i suoi sforzi, la differenza tra provare e riuscire a cambiare il corso degli eventi è stata evidente. Guardando al futuro, la qualificazione per il prossimo turno è ancora possibile. Tra sette giorni si riparte con un gol di svantaggio, ma la Fiorentina giocherà tra le mura amiche, al Franchi, dove tradizionalmente ha mostrato un rendimento migliore. Il Panathinaikos, pur essendo una squadra di tutto rispetto, ha sempre sofferto lontano da Atene, quindi le speranze di ribaltare il risultato ci sono. Tuttavia, per riuscirci, sarà fondamentale vedere una Fiorentina completamente diversa, capace di approcciarsi alla partita con un atteggiamento ben diverso rispetto a quanto visto ieri. Il gioco lento e la discontinuità, che sono stati un problema per tutta la stagione, non sono più sostenibili in una sfida così importante. Non è più tollerabile che la squadra inizi a giocare solo dopo aver subito errori banali, né che un’assenza di reazione nei momenti cruciali possa determinare la fine della competizione. La Fiorentina, ieri, ha creduto meno dei propri avversari, e questa è stata una delle ragioni della sconfitta, una situazione simile a quanto accaduto contro l’Hellas Verona. L’errore, si sa, è umano, ma perseverare su certi errori sarebbe davvero diabolico. A questo punto, non resta che sperare che la lezione impartita da questa sconfitta venga appresa e che Palladino mantenga la promessa fatta a fine partita: "Questo approccio non potrà riaccadere". Il prossimo appuntamento, a Napoli, sarà cruciale non solo per evitare un’altra debacle, ma anche per rilanciare la squadra e dare un segnale forte in vista della partita di ritorno contro il Panathinaikos. Il destino della Fiorentina e di Palladino, infatti, passerà anche attraverso quella partita, e non tanto per ipotetici esoneri, che al momento non sembrano all’ordine del giorno, ma per una riflessione più ampia sul futuro del tecnico campano, che vedrà la sua avventura in Viola tirare le somme al termine della stagione.



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