Morte Maradona, inizia il processo: accuse di negligenza e inadeguata assistenza medica

Al tribunale di San Isidro, a Buenos Aires, ha avuto inizio il processo che vede sette medici accusati di negligenza nella morte di Diego Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020. I medici, tra cui un neurochirurgo, uno psichiatra e altri membri dello staff sanitario, dovranno rispondere di omicidio colposo, reato che potrebbe comportare una pena fino a 25 anni di carcere. La decisione finale sarà presa da tre giudici, che dovranno determinare se gli imputati sono colpevoli. In aula era presente la famiglia di Maradona. Le sue figlie maggiori, Dalma e Giannina, erano sedute in prima fila insieme a Veronica Ojeda, ex compagna del campione, e a Jana, un’altra delle sue figlie.

Un momento particolarmente emozionante è stato quando il pubblico ministero Patricio Ferrari ha mostrato una foto di Maradona subito dopo la morte, disteso su un letto con il corpo gonfio. "Guardate, ecco come è morto Maradona", ha esclamato Ferrari, aggiungendo: "Chiunque dica che non si sono accorti di quello che stava succedendo a Diego vi sta mentendo. Il suo stato è eloquente." Le figlie di Maradona, Dalma e Giannina, sono state visibilmente emozionate, con lacrime agli occhi, come riportato dal Clarin. Prima dell'udienza, Veronica Ojeda, ex compagna di Maradona, ha avuto un acceso scambio di parole con uno dei medici accusati. Nel suo intervento, il pubblico ministero ha accusato l’équipe medica e i responsabili del ricovero domiciliare di Maradona di essere negligenti, affermando che la loro gestione della situazione era solo una formalità: "Erano più concentrati a compilare registri e moduli che a occuparsi veramente di Diego." Ferrari ha citato in particolare il medico personale di Maradona, Leopoldo Luque, e la psichiatra Agustina Cosachov, che facevano parte del team che doveva assistere Maradona durante il suo ricovero a casa. Il processo, che era stato rinviato nel giugno dell'anno scorso su richiesta della difesa, è finalmente iniziato oggi, 11 marzo. Si prevede che il procedimento duri diversi mesi e che vengano ascoltate circa 120 testimonianze.