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Marotta: «Non abbiamo mai rischiato il fallimento. Io avrei bloccato Paratici al Milan? Questa è un'altra leggenda metropolitana»

  • Immagine del redattore: SCADUTO ANTONIO
    SCADUTO ANTONIO
  • 10 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

In occasione dell’evento del Foglio a San Siro, Giuseppe Marotta, presidente dell‘Inter, ha parlato anche della nuova proprietà dei nerazzurri, con Oaktree che ha dato sicurezza al club dopo l’addio di Zhang.


Queste le sue parole: “Ci sono dei concetti erano usati prima e vengono usati anche oggi. La differenza sostanziale è che prima avevamo un punto di riferimento in una persona fisica che era Zhang. Oggi abbiamo un fondo, composto da professionisti: c’è un team di esperti in determinate aree e c’è un confronto che si concilia con le loro attitudini e le loro competenze. La cosa che ci terrei a sottolineare è la loro presenza quotidiana, silenziosa ma presente. La seconda cosa fondamentale è il concetto di delega, che al pari della competenza rappresenta una qualità che qualsiasi azienda deve avere”.


Si era parlato di fallimento: “Fallire addirittura è una parolaccia che proprio non esiste. Su di noi ne dicono tante. Con un pizzico di ironia fa parte di quel concetto della cultura dell’invidia. Chi vince generalmente si porta dietro questo concetto sbagliato. Noi non abbiamo mai rischiato il fallimento, siamo una società che ha un’esposizione finanziaria, abbiamo un bond che controlliamo benissimo. Non abbiamo debiti verso fornitori o banche, altrimenti non avremmo potuto essere iscritti. Ci sono licenze che impongono il rispetto di certi parametri finanziari ed economici. Non abbiamo pendenze, paghiamo il debito verso l’erario, c’è questo luogo comune di confondere le difficoltà sopra la nostra testa rispetto alla gestione del club”.


Paratici-Milan e sul fatto che sia stato lui a bloccare l’operazione. “Questa è un’altra leggenda metropolitana milanese. Non so se esiste il cavaliere bianco, metafora della finanza. Come è possibile immaginare che io abbia potuto condizionare il proprietario del Milan o l’AD, che ovviamente non aspettano un mio suggerimento? Quale è il capo d’accusa? Io sarei contento se Paratici andasse al Milan perché mi genererebbe ulteriori stimoli e sarei ancora più incazzato…”.

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