Il retroscena: Giuntoli aveva esonerato Motta dopo la Fiorentina. Ma Elkann...
- SCADUTO ANTONIO
- 19 mar
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Il futuro di Thiago Motta alla Juventus è ormai scritto. Dopo l’ennesima delusione contro la Fiorentina, il suo esonero è una questione di tempo. Cristiano Giuntoli, che aveva scommesso tutto sull’allenatore italo-brasiliano, aveva già deciso di sollevarlo dall’incarico subito dopo la sconfitta al “Franchi”. Tuttavia, una mossa inaspettata ha bloccato la sua decisione: John Elkann, numero uno della Juventus e di Exor, ha imposto un freno al direttore sportivo, impedendo l’esonero immediato di Motta. Una mossa che segnala come Elkann stia prendendo il pieno controllo delle scelte tecniche, spostando sempre più lontano Giuntoli dalla gestione operativa del club. Il ruolo di Giuntoli, che nel 2023 aveva ottenuto ampi poteri, sembra essere ormai ridotto. Quando arrivò alla Juventus, infatti, il direttore sportivo aveva una posizione dominante, in particolare sulla scelta dell'allenatore e sul mercato. La scommessa su Motta era stata la sua, così come la rottura con Allegri. Ma i risultati non sono arrivati, e gli errori nelle scelte di mercato, uniti a una gestione tecnica che non ha convinto, hanno fatto vacillare la sua posizione. Giuntoli, che avrebbe voluto esonerare Motta dopo la debacle a Firenze, non ha avuto il potere di farlo. Il peso delle decisioni, ora, è nelle mani di Elkann, il quale ha assunto un ruolo sempre più centrale, anche nelle scelte legate alla panchina. Mentre l’addio di Motta è solo una formalità, la situazione di Giuntoli è molto più delicata. Nonostante le dichiarazioni di fiducia, è chiaro che il direttore sportivo non ha più il potere di un tempo. Con il fallimento del progetto Motta, anche le sue margini operativi sono in forte discussione. La Champions League resta l’obiettivo prioritario per la Juventus, ma la squadra è lontana dalla forma ideale e i margini per il recupero sono ridotti. In un club che vive di risultati, il futuro di Giuntoli sembra sempre più incerto. Elkann, che ha recentemente avuto un ruolo di maggiore visibilità nelle scelte, ha quindi preso il comando della situazione, mettendo in chiaro che ogni decisione finale passa per lui. Questo nuovo scenario potrebbe ridurre ulteriormente l'influenza di Giuntoli, che ora deve fare i conti con il fatto che la Juventus non è più nelle sue mani. Il futuro del direttore sportivo dipenderà non solo dal mercato, ma anche dalla capacità di rispondere alle esigenze imposte dalla dirigenza, sempre più distante da lui. Se il progetto Juventus non decolla, Giuntoli rischia di essere l’ennesimo capro espiatorio in un club che, oggi più che mai, vive nel segno dell’incertezza.
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