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Gustav Isaksen: la scommessa vinta di Baroni

  • Immagine del redattore: SCADUTO ANTONIO
    SCADUTO ANTONIO
  • 3 mar
  • Tempo di lettura: 3 min

Da ieri sera, con la sua prestazione contro il Milan, Gustav Isaksen ha fatto capire a tutti che il suo percorso alla Lazio sta vivendo una svolta decisiva. I tifosi del club biancoceleste, ma anche quelli più attenti alla Serie A, hanno ormai preso nota della sua rapida crescita, tanto da diventare uno degli esterni più promettenti del campionato. Eppure, il suo arrivo in Italia non è stato per nulla facile. Come ha fatto Isaksen a passare da giocatore quasi dimenticato a uno dei protagonisti più in vista della Lazio di Marco Baroni? La risposta si trova in una combinazione di pazienza, adattamento e fiducia. Quando Gustav Isaksen ha lasciato la Danimarca per approdare alla Lazio, le aspettative erano alte. Dopo aver impressionato con il Midtjylland in patria, la Serie A sembrava un palcoscenico ideale per il suo talento. Ma l'inserimento nel calcio italiano non è stato affatto immediato. I ritmi più intensi, la cultura calcistica diversa e un ambiente competitivo come quello della Lazio non hanno reso la sua transizione facile. La stagione sotto la guida di Maurizio Sarri, infatti, è stata segnata dalla scarsa visibilità in campo. Isaksen fatica a trovare spazio e, quando scende in campo, non sembra riuscire a imporsi. Sarri, pur apprezzandone le qualità, non sembra intenzionato a dargli la fiducia necessaria per emergere. La sua permanenza in panchina o in ruoli marginali diventa la norma. Nonostante il potenziale, sembra che il suo percorso italiano fosse destinato a rimanere una parentesi senza scossoni. Poi, però, qualcosa cambia. Arriva Marco Baroni, e con lui una ventata di novità. Il tecnico, non ancora considerato tra i top in Serie A, riesce però a dare alla Lazio una nuova identità e, al contempo, a riscoprire alcune risorse nascoste, tra cui Isaksen. Baroni, a differenza di Sarri, vede nel danese un giocatore che può essere valorizzato. L’esterno danese diventa subito un elemento chiave nel nuovo corso della Lazio. La filosofia di gioco di Baroni, più orientata alla velocità e alla spinta sugli esterni, si adatta perfettamente alle caratteristiche di Isaksen, che da quel momento inizia a esprimersi con maggiore libertà e convinzione. Inizia a giocare con maggiore continuità, trova il suo ruolo e riesce a dimostrare finalmente tutto il suo potenziale. La sua crescita è rapida e, partita dopo partita, si impone come una delle sorprese più piacevoli della Serie A. Se volessimo usare un termine che ricorda il linguaggio dei social media, potremmo dire che Isaksen sta vivendo una vera e propria “redemption arc”, una storia di riscatto che lo sta portando a diventare uno dei migliori esterni in Italia. Ma in realtà, la sua storia è molto più semplice e riflette le difficoltà comuni a molti giocatori che arrivano in Italia da campionati molto diversi. Quando un calciatore arriva in Serie A, non è raro che ci voglia un po’ di tempo per adattarsi. Le difficoltà che Isaksen ha incontrato non sono un caso isolato. In fondo, il calcio italiano è un ambiente complesso, dove l'adattamento può richiedere pazienza. E per Isaksen, il cambiamento di allenatore è stato l'elemento decisivo. Sarri non aveva messo il danese al centro del progetto, ma Baroni ha visto in lui un potenziale che, forse, in pochi avevano notato. Oggi, il percorso di Isaksen è un chiaro esempio di come a volte il successo non sia immediato, ma arrivi solo quando il contesto giusto si presenta. La Lazio ha trovato nel danese un esterno rapido, tecnico, capace di fare la differenza, e lui ha risposto con prestazioni che ne stanno consacrando il valore. Isaksen sta diventando un perno fondamentale nella squadra di Baroni, un giocatore che sa come sfruttare al meglio le occasioni e che è pronto a diventare sempre più centrale nel progetto biancoceleste. La sua crescita è una delle belle storie di questa Serie A, un promemoria di come, talvolta, basta solo un po’ di tempo, una nuova fiducia e un ambiente che sappia valorizzare le qualità di un giocatore per farlo esplodere. Isaksen ha trovato il suo posto e ora, con il passare delle settimane, potrebbe diventare uno dei punti di forza di una Lazio sempre più competitiva.

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