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Ghisolfi: «Ho sempre voluto fare il direttore sportivo. La Roma non è la Juve o il PSG. Abbiamo una mentalità diversa». E come scegliamo i giocatori...

  • Immagine del redattore: SCADUTO ANTONIO
    SCADUTO ANTONIO
  • 28 mar
  • Tempo di lettura: 2 min

Florent Ghisolfi, ds della Roma, ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport Insider nella quale ha parlato di mercato, del futuro della Roma e non solo.


Queste le sue parole: "Ho sempre voluto fare il direttore sportivo, anche quando ero calciatore. Prima di arrivarci, ho avuto esperienze da assistente e allenatore, fondamentali per comprendere meglio il lavoro dello staff e le

esigenze di squadra e tecnico. Il ds oggi è un coordinatore: deve bilanciare giocatori, staff, dirigenti e media, creando un ambiente ideale per tutti. È un lavoro i cui frutti si vedono nel tempo. Al Lens e al Nizza abbiamo costruito progetti solidi che hanno portato entrambi i club in Champions League, ed è questo il mio miglior biglietto da visita”.


Ambizioni: "La mentalità è fondamentale nella scelta dei giocatori: devono rispecchiare i valori della squadra. La Roma ha un’identità diversa da club come Juve, Milan o PSG, quindi valutiamo con attenzione sia la personalità dei giocatori che le richieste dell’allenatore. La scorsa estate volevamo una squadra più giovane e fisica, ma per costruire bene serve una struttura solida. Quando sono arrivato, il reparto scouting era azzerato, ora abbiamo un’organizzazione efficace. Non ci poniamo questa domanda, perché sappiamo da dove veniamo. Abbiamo attraversato la tempesta e ora siamo concentrati, senza intenzione di mollare. Vogliamo dare il massimo e vedere dove arriveremo. Non possiamo porci limiti né avere paura. Oggi abbiamo creato una famiglia, un gruppo unito in cui tutti danno il massimo per la squadra”.


Sull'arrivo di Konè: “La scelta di Manu è stata collettiva: io, l’allora allenatore Daniele De Rossi e tutto lo staff eravamo convinti delle sue qualità fisiche, tecniche e mentali. Sappiamo quanto sia difficile ambientarsi alla Roma, ma lui ha il carattere per imporsi rapidamente. È un esempio del tipo di acquisti che vogliamo: giocatori che aiutino la squadra a crescere. Il merito è suo, si è integrato subito e ha avuto un impatto immediato. Sono orgoglioso di lui e soddisfatto per il club”.


Sulla scelta di Ranieri: "Eravamo in una situazione difficile e la scelta di Ranieri è stata fondamentale per il club. In quel momento avevamo bisogno di una guida e lui ha portato calma, serenità e una ‘forza tranquilla’. Conosce molto bene la Roma e la città, e lavorare con lui è un’esperienza fantastica, soprattutto dal punto di vista umano. Nonostante la pressione, mantiene sempre il sorriso. È la sua ultima sfida alla Roma e ha il sogno di portare il club a grandi traguardi”.


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