Dal rodaggio alla grandezza: come Fabregas sta trasformando il Como
- SCADUTO ANTONIO
- 25 feb
- Tempo di lettura: 4 min
Se è vero che il Como è diventata la squadra del momento, grazie a vittorie sorprendenti come quella esterna contro la Fiorentina (2-0) e quella casalinga contro il Napoli (2-1), è altrettanto evidente che Cesc Fabregas è l’allenatore che sta riscrivendo le sorti della squadra. L’ex centrocampista spagnolo, con il suo approccio audace e innovativo, sta dando una chiara impronta al progetto tecnico del club, che si sta sviluppando con coerenza e determinazione.
La filosofia di Fabregas: il calcio come valore, non solo come risultato
Fabregas ha sempre dichiarato che non è interessato a pensare a difendere per portare a casa punti a tutti i costi, ma piuttosto a costruire un gioco che esprima la sua visione del calcio. Dopo la sconfitta contro il Bologna (2-0), l'allenatore sintetizzò il suo approccio con queste parole: "Non voglio che la mia squadra giochi solo per salvarsi, ma voglio che giochi a calcio. Se dobbiamo retrocedere, voglio farlo rimanendo fedeli a questi principi".
Questa mentalità è diventata la colonna portante del suo Como: un gioco coraggioso e propositivo, senza paura di affrontare le avversità, ma senza rinunciare mai a una visione offensiva del calcio.
Un progetto tecnico a lungo termine, curato in ogni dettaglio
Fabregas è un allenatore che non lascia nulla al caso. Oltre al suo approccio tattico in campo, è noto per l’attenzione meticolosa ai dettagli. Dalla palestra del centro sportivo di Mozzate alla gestione degli allenamenti, l’ex campione del mondo spagnolo vuole che ogni aspetto del club sia perfetto. E i risultati si vedono: dopo un periodo di rodaggio, il Como sta finalmente giocando con maggiore scioltezza e leggerezza, salendo a quota 28 punti e occupando un onorevole tredicesimo posto in Serie A, a sette lunghezze di vantaggio sull'Empoli terzultimo.
Ma i successi non sono solo il frutto di un buon allenamento. Fabregas ha avuto il supporto della proprietà, che ha messo a disposizione risorse importanti per costruire una squadra all’altezza della Serie A. La sessione di mercato invernale è stata una dimostrazione di intenti, con acquisti significativi come Diao, uno dei giovani più promettenti nel panorama europeo, e Nico Paz, il talento che si è assicurato il Real Madrid.
Fabregas e il cerchio a centrocampo: un simbolo di unità
Dopo ogni partita, Fabregas ordina alla sua squadra di formare un cerchio a centrocampo, un momento simbolico di riflessione e di coesione. In questi istanti, l’allenatore spagnolo si posiziona al centro del gruppo e parla ai suoi giocatori, cercando di infondere sempre la stessa filosofia: "Giocare a viso aperto, senza paura, senza rinunciare ai nostri principi".
Questo momento è diventato quasi rituale, un segno della sua continua fiducia nei propri uomini e nel progetto che sta cercando di costruire. Una squadra che si sta abituando a giocare in modo spensierato e propositivo, anche contro avversari più forti.
Il mercato di gennaio e le ambizioni future
La sessione di mercato invernale è stata un segnale chiaro delle intenzioni di Fabregas: rafforzare la squadra con elementi di qualità, pronti a fare la differenza. In particolare, gli acquisti di Butez, Smolcic, Valle, Caqueret e Diao hanno alzato il livello del Como, già in grado di creare difficoltà alle big del campionato.
Il club ha speso circa 57,6 milioni di euro, posizionandosi al quarto posto in Europa per investimenti nel mercato invernale, dietro a giganti come il Manchester City, il Rennes e il PSG. Questo non solo dimostra l’ambizione del club, ma anche la fiducia che Fabregas ha nel progetto. Con una squadra giovane, ma ricca di talento e potenziale, il Como sembra pronto a fare il salto di qualità.
Tattica di Fabregas: il 4-2-3-1 e la filosofia di gioco
Fabregas sta portando avanti il suo progetto con il 4-2-3-1, un modulo che permette alla squadra di essere compatta in fase difensiva ma allo stesso tempo molto fluida in fase offensiva. La difesa del Como, pur avendo qualche difficoltà, è stata migliorata dalla gestione attenta di Fabregas, anche se le disattenzioni sui calci piazzati restano un punto dolente.
L’impostazione tattica prevede che i due centrocampisti difensivi si aggancino alle linee difensive ma abbiano anche compiti di supporto alla fase offensiva. Gli esterni nel tridente avanzato sono molto mobili, cercando di sfruttare gli spazi creati dalla manovra del centrocampo e dalla velocità degli attaccanti. Questo sistema consente al Como di avere una buona circolazione della palla e di attaccare in modo organizzato.
Nonostante alcune difficoltà difensive, come dimostrato dai 41 gol subiti, Fabregas non rinuncia mai a sviluppare un gioco basato sul possesso palla, cercando di costruire dalle retrovie e di mantenere sempre il controllo del gioco. Il tecnico spagnolo, infatti, ha sempre ribadito che l’importante è essere in grado di “imporre il proprio gioco”, anche quando l’avversario è superiore sotto il punto di vista tecnico o fisico.
Il sogno Champions di Fabregas
Fabregas ha un sogno: portare il Como in Champions League. Un obiettivo ambizioso, ma non del tutto impossibile se il progetto continuerà a crescere con la stessa velocità e determinazione di questi primi mesi di Serie A. Con una squadra giovane, talentuosa e sempre più consapevole dei propri mezzi, il futuro del Como è decisamente interessante. E, soprattutto, il sogno di Fabregas potrebbe trasformarsi in una realtà molto più vicina di quanto sembri.
Il Como ha intrapreso un percorso entusiasta e coraggioso, pronto a competere con le big del campionato senza paura. E con Fabregas in panchina, è una squadra da tenere assolutamente d'occhio nei prossimi anni.
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