Conceicao: «Ho vinto 13 titoli, merito rispetto. Se la società mi manda, faccio le valigie e vado via. Non c'è problema»
- SCADUTO ANTONIO
- 28 feb
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Sergio Conceicao, allenatore del Milan, si è sfogato in ocnferenza stampa dopo il ko contro il bologna. Queste le sue parole:
“Ho visto alla fine uno spogliatoio triste, frustrato per questo risultato. Loro volevano veramente il risultato e avevo sentito una energia positiva. Io do tutto me stesso. Tutti i giorni si parla di me, se sono confermato o meno. Se la società mi manda via, faccio le valigie e vado. Io non sono rispettato, sono molto criticato; vedo interviste di altri allenatori nel giorno della partita. E io queste cose non le farei. Ho 13 titoli, ho sempre giocato bene contro le italiane, tranne con l’Inter. Non è che sono arrivato qui dal niente: abbiamo bisogno io e il mio staff di un po’ di rispetto. Io sono qua oggi fino a non so quando, il Milan continua. Ma io ho bisogno di rispetto. Quando torno da Milanello, la mia famiglia mi chiama per chiedermi cosa succede. Possiamo parlare di calcio, ma quando si parla di altre cose con cattiveria non mi piace”.
Sullo stato d’animo: “Sono arrabbiato per la situazione. Ma tutti gli allenatori quando lavorano tanto e non vincono sentono lo stesso tipo di emozione. Giorno, notte… Domani prepariamo la Lazio: è così la vita dell’allenatore. Si è creata questa nuvola sul Milan e si esce con i risultati, non conosco un’altra strada. Sta a noi essere più forti degli episodi. Ai tifosi non interessa se sono frustrato o no, se lavoro 10 ore al giorno o meno, ma se si vince. Fin quando avrò la forza di continuare, lo farò. Se la società pensa che non lo possa fare più, mi sta bene così”.
Poi ha proseguito: “C’è un fallo di mano clamoroso sul primo gol, dobbiamo fare di più su questi errori. Sono episodi negativi per noi sul risultato. C’è da vedere che cosa di buono abbiamo fatto in partita, anche se di calcio si parla poco. Errori nostri, ma anche di un’altra squadra. Questi piccoli episodi alla fine sono decisivi”.
Qualche errore tecnico e mentalmente non siete sempre al 100%?
“E’ proprio così. Noi siamo connessi con la partita e compatti, sapendo dove pressare l’avversario e come partire in profondità. Quando siamo in partita e giochiamo d’accordo con quello che prepariamo, stiamo bene e arriviamo in avanti con facilità e qualità. Poi ci sono questi episodi: mi dispiace parlare dell’arbitro, non è lui l’unico colpevole e anche noi abbiamo sbagliato ma accadono sempre questi episodi. Tanti allenatori parlano, noi lo abbiamo avuto. Questi episodi sono positivi per gli altri e negativi per noi”.
Non le è piaciuta la condotta: “Il criterio, delle volte falli che non ci sono e altre si fischia troppo. Gli arbitri possono commettere errori, come gli allenatori. Questi episodi hanno un peso grande, non è facile per una squadra che ha bisogno di risultati e serenità. Tutti i giorni si parla della mia situazione qua, non è facile. So cosa voglio e cosa posso fare, vedo tanta gente che parla ma la mia situazione è semplice. Se non servo più, prendo le valigie e vado via senza chiedere un euro in più. Ho quasi 100 partite in Champions, ho vinto 13 trofei: tutti i giorni si parla di me, ho sentito anche cattiverie ingiuste”.
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