Calci piazzati, la maledizione dell'Italia: la Germania segna ancora così
- SCADUTO ANTONIO
- 21 mar
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L’Italia ha subito un'altra sconfitta a San Siro, questa volta contro la Germania, a quattro mesi di distanza dalla delusione contro la Francia nello stesso stadio. E anche stavolta, come allora, sono stati i dettagli a fare la differenza, in particolare i calci piazzati. Ben otto delle nove reti incassate negli ultimi mesi sono nate da situazioni di palla inattiva. A Budapest, contro Israele, il gol di Abu Fani è arrivato sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti, con due sponde prima di finire in rete. A Udine, invece, lo stesso Abu Fani ha firmato un gol direttamente da calcio d’angolo. Più recentemente, nella rimonta del Belgio all’Olimpico di Roma, due reti sono scaturite da altrettanti calci piazzati: la prima con una sponda di Faes, lasciato incredibilmente solo sulla battuta di un corner, e la seconda con Trossard che ha finalizzato un’azione sempre su palla inattiva. A novembre, poi, Adrian Rabiot ha segnato due gol approfittando delle marcature “molli” della difesa, mentre una punizione di Digne finita sulla traversa ha beffato il portiere Vicario, indirizzando la palla in rete. E ieri sera, contro la Germania, l’Italia ha incassato il colpo del ko proprio da un calcio piazzato, con il colpo di testa di Goretzka che ha anticipato tutta la retroguardia azzurra sul primo palo. L’unico gol che non è arrivato da una situazione di palla inattiva è stato quello di Kleindienst, a inizio ripresa. Il commissario tecnico Spalletti ha cercato di minimizzare il problema, parlando di un aspetto da non trasformare in psicosi, ma è indubbio che questa carenza nella gestione delle palle ferme rappresenti una sfida che la squadra dovrà affrontare con urgenza.
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